I N N O V A T I V E T O B E N A T U R A L
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Tenuta

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300 anni di storia e successi imprenditoriali
Nel cuore di un paesaggio ordinato dal lavoro e ammorbidito dal tempo, si estende la tenuta di LEA Winery. Un luogo in cui natura, architettura e visione imprenditoriale convivono in equilibrio, disegnando una nuova geografia del vino: rispettosa del passato, attenta al presente, proiettata verso il futuro. Questa terra friulana, solcata dai venti e nutrita da suoli alluvionali, è stata scelta non solo per la sua vocazione vitivinicola, ma anche per ciò che rappresenta: uno spazio autentico, ancora capace di raccontare storie di concretezza e rigore, come quella di Jacopo Linussio, il grande imprenditore e mercante tessile del Settecento che proprio qui edificò la Casa Bianca, la residenza padronale oggi al centro della tenuta. A Linussio si deve la nascita di un “borgo-lavoro” ante litteram, fondato su un’idea di comunità produttiva e bellezza condivisa. Quell’eredità, fatta di ordine e visione, è oggi il fondamento su cui si costruisce il progetto vitivinicolo di LEA Winery.
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Il borgo e la cantina
La Casa Bianca, conosciuta in friulano come Cjase Blancje, sorge al centro della tenuta come una presenza discreta e imponente. Accanto ad essa si sviluppa il borgo storico, con le sue geometrie sobrie, la cappella rurale e gli orti murati: un piccolo microcosmo agricolo in cui la bellezza è funzionale e mai ostentata.
Le nuove strutture, dedicate alla produzione e alla gestione aziendale, sono state concepite in armonia con il contesto.
La cantina, la barricaia e gli uffici si inseriscono nel paesaggio con rispetto, grazie a un linguaggio architettonico contemporaneo ma essenziale, coerente con l’identità del luogo.
Alcuni elementi originari sono stati mantenuti, restaurati e integrati: non per nostalgia, ma per coerenza. Perché ogni parte del processo, dall’edificio alla bottiglia, deve riflettere la filosofia dell’azienda: custodire ciò che merita e innovare ciò che serve.
Le attrezzature per la vinificazione, versatili e all’avanguardia, convivono con materiali di affinamento tradizionali, in un gioco di contrasti misurati che restituiscono complessità e precisione al lavoro quotidiano.
IL TERRITORIO
Con i suoi 132 ettari complessivi, di cui 105 vitati e condotti in biologico, la tenuta di LEA Winery rappresenta una delle realtà emergenti più solide della DOC Friuli Grave.
Siamo in una terra generosa ma mai banale, in cui i suoli alluvionali – composti da sabbie, ghiaie e marne – favoriscono il drenaggio e imprimono ai vini una spiccata freschezza, sapidità e mineralità, connotazioni che si traducono in un’eleganza stilistica riconoscibile.
L’impianto agronomico è stato progettato con criteri di densità e sistemi di allevamento ottimali per valorizzare le peculiarità di ogni parcella. Nulla è lasciato al caso: ogni intervento nasce da un’analisi attenta delle caratteristiche pedoclimatiche, con l’obiettivo di costruire un’identità territoriale precisa e riconoscibile.
La cura per i vigneti storici più promettenti, la loro conservazione e valorizzazione, testimoniano un approccio che unisce la sensibilità agricola a una visione strategica di lungo periodo.
Coltivare qui significa ascoltare il suolo, rispettarne i ritmi e accompagnarne l’espressione nel calice, senza forzature.

DOC FRIULI VENEZIA GIULIA

DOC DELLE VENEZIE

PROSECCO DOC

IGT VENEZIA GIULIA

UDINE GORIZIA TRIESTE ALPS ADRIATIC

PINOT GRIGIO GLERA PINOT NERO

CHARDONNAY RIBOLLA GIALLA

LE VARIETÀ

Pinot Grigio

Ribolla Gialla

Glera

Traminer

Pinot Nero

SAUVIGNON BLANC

CHARDONNAY

MERLOT

VIOGNER

L’impianto agronomico è impostato con una densità e un sistema di allevamento ideale per ottenere vini iconici che rispecchino a pieno l’identità territoriale. L’approccio si basa su un’analisi attenta del suolo per capire le sue potenzialità ed esigenze con grande attenzione alla conservazione e cura dei vigneti storici più promettenti.

I PIWI - UVE INDIGENE

I piwi

Cabernet Volos

Merlot

Sauvignon Rytos

Sauvignon Nepis

Soreli

Tra le scelte agronomiche più significative adottate da LEA Winery c’è quella di coltivare alcune varietà PIWI, acronimo che indica i vitigni “resistenti” – frutto di incroci naturali capaci di opporsi alle principali malattie fungine della vite.
L’utilizzo di queste varietà consente una drastica riduzione dei trattamenti in vigna, e rappresenta un passo concreto verso una viticoltura più sostenibile, in perfetta continuità con la certificazione biologica già ottenuta per l’intera superficie vitata.
Ma al di là della tecnica, la scelta dei PIWI è espressione di un atteggiamento culturale: una volontà di futuro che guarda alla compatibilità ambientale come a un presupposto, e non come a un obiettivo secondario.

In un contesto di cambiamento climatico e crescente attenzione alla salute del suolo, i vitigni resistenti incarnano la possibilità di produrre qualità rispettando l’ambiente, senza compromessi.
casarsa
COD. 1 - Chardonnay
COD. 2 - Glera
COD. 3 - Ribolla Gialla
san vito
COD. 4 - Glera Prosecco
COD. 5 - Traminer
COD. 6 - Pinot Grigio
COD. 7 - Glera
COD. 8 - Pinot Nero
COD. 9 - Glera
COD. 10 - Pinot Grigio
COD. 11 - Chardonnay
COD. 12 - Glera
COD. 13 - Chardonnay
COD. 14 - Pinot Grigio
torricella
COD. T1 - CABERNET Volos
COD. T2 - CABERNET Volos
COD. T3 - Merlot
COD. T4 - Sauvignon
COD. T5 - Sauvignon
COD. T6 - Soreli
San Quirino